I giovani, come dice Bob Dylan, tengono aperto l’oblò della speranza, anche quando il mare è cattivo e il cielo si è stancato di essere azzurro. Ed è per questo che l’Assistenza Volontaria incontra spesso i ragazzi, con un duplice obiettivo: educarli alle emergenze e diffondere la cultura della solidarietà.

Negli ultimi mesi i soccorritori della nostra associazione hanno fatto visita ai bimbi dell’asilo “Allende” di Collecchio, ai ragazzi della scuola media “Ferdinando Maestri” di Sala Baganza e del Grest di Ozzano Taro.

I piccoli alunni della scuola materna collecchiese, che confina proprio con la sede della nostra associazione, li abbiamo incontrati due volte tra marzo e aprile. Un meeting tra “vicini di casa” – loro ci chiamano “gli uomini in arancione” – durante il quale li abbiamo fatti salire sull’ambulanza per mostrargli la barella e la “scatola che parla”: il defibrillatore. Alla fine della piccola lezione abbiamo consegnato loro un diplomino di piccolo volontario.

Dal gioco con i bimbi della materna, siamo passati ad un’esercitazione con i ragazzi delle medie salesi, che si è svolta sabato 18 aprile presso il centro sportivo di Sala Baganza, insieme ai volontari e alle unità cinofile della protezione civile. I giovani soccorritori hanno spento incendi, affrontato alluvioni, cercato eprsone scomparse e allertato il 118 per aiutare chi è rimasto sotto le macerie dopo un terremoto.

Ultima in ordine di tempo, ma non certo per importanza, la visita al Grest di Ozzano Taro del 16 luglio, dove insieme agli educatori sono state simulate situazioni di emergenza: dalla banale caduta in bicicletta fino all’arresto cardiaco. I ragazzi hanno imparato ad allertare il 118, a prestare i primi soccorsi a seconda della patologia e hanno potuto osservare la simulazione di un intervento da parte dei volontari dell’Assistenza, con collare, spinale, ragno e partenza verso il Pronto soccorso. Sono state inoltre allestite due postazioni con i manichini per esercitarsi nel massaggio cardiaco.

Ringraziamo gli insegnanti, i dirigenti scolastici e gli educatori che hanno collaborato con entusiasmo a queste iniziative. Educare i giovani alle emergenze per noi è anche un’occasione per farci conoscere e far capire ai ragazzi che il nostro servizio è un bene da preservare e da tramandare da generazione in generazione. Un servizio garantito frazie a chi mette a disposizione parte del proprio tempo in modo grauito. Siamo sicuri che qualcuno di loro si ricorderà di noi e un giorno divneterà un “uomo in arancione”.