Aiutaci ad aiutarti non si è ancora fermata!  A causa del “COVID 19” La campagna tesseramento dell’Assistenza Volontaria di Collecchio, Sala Baganza e Felino per il 2020, continuerà ancora fino a fine Giugno 2020, la tessera è a disposizione nei sotto elencati punti di raccolta fissi sparsi sul territorio; partendo da un costo minimo di Euro 10:

Collecchio  Conad – Corso Uguaglianza, 6
Collecchio  Martini Gioielleria – Via Spezia 27
Collecchio  Sede Assistenza Volontaria – Via Rosselli, 1
Sala Baganza  Ferramenta Piazza – Via Provinciale
Sala Baganza  Spaggiari Afro Via Provinciale/E
Felino  Officina Ugolotti – Via Verdi, 3
 Madregolo  Trattoria Bar Roma – Vi Roma, 56
Ozzano Taro  Read Drink – Via Nazionale, 58
Gaiano  Alimentari Riva – Via Nazionale, 32
San Michele Tiorre  La Bottega Alimentare – Via Battisti, 3
Barbiano  Piazza Pietro – c/o Circolo “La Quercia”

E comodamente on line, sul sito (www.avcollecchio.org), al costo di 11 Euro, questa, viene successivamente recapitata a casa. L’euro in più serve per coprire i costi di segreteria e spedizione.

Purtroppo, la pandemia ci ha costretti a sospendere il tesseramento porta a porta, eccezionale e meravigliosa occasione di incontro, con tutta la popolazione del comprensorio, Collecchio – Sala Baganza e Felino: ringraziamo tutti coloro che hanno donato e ci scusiamo con tutti coloro che non siamo riusciti a visitare.

Il tesseramento 2020, si chiuderà in via definitiva il 30 Giugno alle ore 24; stiamo pensando a come sarà il futuro. Il corona virus ci costringerà a cambiamenti che comunicheremo appena possibile Per una cosa che si ferma, un’altra che parte: siamo entrati nella fase di denuncia dei redditi, ritardata, anche questa, a causa Covid19. Si rinnova l’invito a tutta la popolazione, ad aiutarci destinando il 5/1000 alla Assistenza Volontaria di Collecchio – Sala Baganza  e Felino . Per fare questo, quando si presenta la denuncia dei redditi, occorre:

  1. firmare nel riquadro indicante “Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute…”,
  2. indicare il codice fiscale della AV, che è il seguente: 00428080345
  3. Si ricorda che è possibile destinare il 5/1000 anche dal CUD che si riceve dalla propria azienda. C’è una scheda aggiuntiva da compilare.

5xmille20

Anche coloro che non sono tenuti a presentare il 730 o l’Unico Persone Fisiche possono destinare il 5 per mille. Nel Cud che riceveranno dalla propria azienda, è prevista una scheda aggiuntiva per la scelta della destinazione del 5 per mille dell’IRPEF. La scheda dovrà essere firmata nel riquadro che riguarda le associazioni e nel rigo sottostante dovrà essere indicato il codice fiscale della AV. Infine, dovrà essere firmata anche la dichiarazione posta in fondo alla stessa scheda. La scheda così compilata va presentata entro lo stesso termine della dichiarazione dei redditi:

o in busta chiusa in banca o alle poste: la busta deve recare l’indicazione “Scelta per la destinazione del cinque per mille dell’Irpef”, il codice fiscale, il cognome e nome del contribuente;

o al commercialista, – o al proprio CAF – o a chiunque sia abilitato.

 

Aiutaci ad aiutarti, ……..il nostro slogan, realtà e attualità, non si è mai fermato.  Meraviglioso intreccio di solidarietà e collaborazione reciproca.

 

L’assistenza Volontaria, durante la Pandemia non si è fermata un momento, è rimasta sempre attiva 24 ore al giorno sette giorni su sette, con mezzi ed equipaggi dedicati a positivi Covid19, con mezzi ed equipaggi dedicati alle emergenze comuni, con mezzi ed equipaggi dedicati ai servizi ordinari quali Dialisi, radioterapie dimissioni.  La sede, è sempre rimasta aperta con volontari, dipendenti, personale addetto alle pulizie, medici di continuità assistenziale, medici emergenze, infermieri e militi dedicati a emergenza Covid19, militi dipendenti e militi volontari impegnati all’adempimento del soccorso.  Quanto sopra è stato possibile anche grazie al grande sforzo profuso dal personale dirigente e coordinatore della AV, sempre presente e in prima linea.,

Grande risorsa, anch’essa parte della AV, in questo periodo, sono stati i sostenitori, dando il loro contributo con offerte volontarie, dispositivi di protezione individuale, alimenti.

Ringraziamo il gruppo Associazione Nazionale Alpini sezione Parma nucleo protezione civile. Coordinatore Adorni Enrico. Gruppi montaggio e smontaggio Sala Baganza, Collecchio, ci ha hanno montato e lasciato a disposizione una tenda per consentire di attendere al riparo coloro che avevano bisogno di accedere all’ambulatorio dei medici di continuità assistenziale.

Tre militi ci hanno lasciato: Sergio Peroncini, Emilio Vezzani, Ferdinando Stocchi.

Tanti militi si sono messi a disposizione per aiutare tutti coloro che ne avevano bisogno.

Ringraziamo ancora una volta tutti coloro che ci hanno aiutato, e, se c’è stata una dimenticanza, perdonateci, il periodo è stato veramente arduo e, pieno di difficoltà da affrontare, giorno dopo giorno.

Niente sarà più come prima ma c’è un oggi e ci sarà un domani, noi ci saremo al vostro fianco col vostro aiuto.

I nostri giovani del servizio civile

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Il servizio civile, che alcuni giovani stanno svolgendo presso la nostra associazione è stato sicuramente segnato dalle esperienze di questo ultimo periodo, ma questa presenza ci conforta e ci fa ben sperare per il futuro,.

Qui di seguito alcune testimonianze (integrali) rilasciate da loro.

Michael: 22 anni

Quando ho deciso di fare il servizio civile era perché volevo avere un’esperienza pratica e comprendere il sistema medicale italiano… Avevo delle aspettative abbastanza chiare e dovevo anche gestire i miei studi … Iniziando il servizio civile nel giro di 3 settimane ho imparato molto di più di quello che mi aspettavo, mi sono arricchito, le nuove esperienze hanno cambiato il mio modo di pensare e anche il mio modo di fare.

Il mio approccio alle situazioni di bisogno è ora diverso.

Sono davvero contento perché quello che cercavo come esperienza mi è stata data in doppio, ecco perché, quando mi è stato chiesto se volevo rimanere a casa all’inizio dell’emergenza covid, ho detto di no …  e perché mi è tanto piaciuto l’essere volontario. L’anno prossimo, perché mi è piaciuto, continuerò di certo in assistenza come volontario.

Michel studia medicina nda

Maria Adele 22 anni

studentessa universitaria di Scienze dell’Educazione.

Cosa mi ha spinto a fare il servizio civile presso l’Assistenza Pubblica di Collecchio? Sicuramente la possibilità di ricevere un incentivo economico è un aspetto allettante per uno studente, per avere un minimo di indipendenza economica, ma per chi non è abituato a questo tipo di ambiente, l’Assistenza Pubblica intendo, l’impatto con certe realtà, il lavoro di squadra, possono essere ostacoli difficili da superare. Per mia fortuna, il desiderio di un impegno sociale e di solidarietà al servizio della comunità dove si vive, che ritengo sia lo scopo del servizio civile, è un desiderio che ho avuto già quattro anni fa entrando appunto a far parte dell’Assistenza Pubblica dove ho scoperto un mondo nuovo difficilmente comprensibile per chi non lo vive direttamente.

Da qui il passo per il servizio civile è stato breve. Ho detto prima di un incentivo economico che però passa in secondo piano se paragonato all’esperienza umana ed al bagaglio professionale che ho acquisito, specialmente in questi ultimi mesi di emergenza sanitaria. Essere a contatto tutti i giorni con la sofferenza fisica e ancor di più con quella psicologica, mi hanno fatto riflettere sia sui valori che il servizio civile esprime sia su quelli che indipendentemente dal servizio civile, dovrebbero orientarci nella vita di tutti i giorni.

Quella di questi ultimi mesi è stata un’esperienza così forte che ho deciso di proseguire su questa strada cambiando facoltà passando ad Infermieristica e rimanendo sicuramente in Assistenza anche quando il servizio civile sarà terminato.

Stupefacente, inoltre, è stato vedere come persone di età, cultura, estrazione sociale possono formare una squadra affiatata quando ad unirli c’è una cosa ben precisa: essere utili a chi si trova in difficoltà.

Invito i miei coetanei a fare l’esperienza del servizio civile, qualsiasi forma si scelga e del volontariato in generale. Io ne esco sicuramente arricchita e spero anche più matura, venire a contatto con la sofferenza e le necessità degli altri sono una formidabile scuola di vita che ci aiuta ad apprezzare le cose nella loro semplicità che prima davamo per scontate.

Sabrine: 22 Anni

Ad ottobre per puro caso scoprii che vi era la possibilità di svolgere il servizio civile anche presso le pubbliche assistenze, dato il mio interesse di fare volontariato presso tale organizzazione, decisi di approfittarne ed iscrivermi al SCU.  Il 15 gennaio iniziò l’esperienza, il primo giorno, come, penso, ogni esperienza, ebbi un po’di paura di non farcela, ma, non ero sola, fatto qualche servizio, iniziai a sentirmi più sicura.

Verso fine febbraio, l’emergenza Covid, mi trovai in difficoltà, cioè ebbi paura di ammalarmi e rischiare di contagiare la mia famiglia infatti molte volte pensai di lasciar perdere tutto e stare casa.

Mi chiesero se volevo sospendere il servizio per il periodo dell’emergenza e continuare a ricevere “lo stipendio”, ho scelto di continuare anche se dentro di me avevo paura. Paura di essere una fonte di contagio per la mia famiglia, inoltre ho avuto il sostegno da mia madre  mi  disse che avrebbe accettato e sostenuto qualsiasi fosse la mia scelta.

In mezzo ai miei timori e l’ansia per ogni servizio che facevo, trovai la volontà di continuare perché in fondo al cuore volevo continuare e anche dare un contributo nella società ed aiutare il paese in cui sono nata e cresciuta.

Spero che tutta questa emergenza finisca al più presto. Sicuramente il periodo particolare in cui scelsi di fare servizio civile rimarrà molto impresso nella mia mente.

Quando iniziai il servizio civile, avevo intenzione di continuare fra un anno a fare la volontaria, adesso la mia intenzione è più che certa e sarà avverata

Credo che tutti i ragazzi/e che hanno scelto di continuare sono l’esempio che tutta Italia deve prendere ed è la dimostrazione che anche noi giovani siamo una risorsa fondamentale su cui investire.

Mi immagino da vecchia, a raccontare ai miei nipoti l’emergenza Covid, come un soldato che ha combattuto in trincea, perché i miei coetanei sono stati chiusi in casa, invece noi ragazzi/e del servizio civile siamo stati insieme ai volontari, i medici e infermieri lo abbiamo affrontato con coraggio e mettendo a rischio la nostra salute.

Sabrine studia economia nda

Leggendo le dichiarazioni sopra, ci sarà un futuro, ne siamo certi!

L’assistenza volontaria, col vostro contributo continuerà ad aiutarvi.