Riflessioni di una scelta
Quando è arrivato il momento della pensione, il mio pensiero era rivolto a due cose che fino ad allora non avevo potuto realizzare: viaggiare per conoscere meglio sia la nostra bellissima Italia, sia altri paesi e città del mondo ma, soprattutto, dedicare un po’ di tempo al volontariato. Ma quale tipo di volontariato? Non avevo le idee molto chiare. Un giorno passai davanti ad un cartello che invitava a partecipare al Corso di primo intervento sanitario, rivolto ai semplici cittadini e a chi desiderava diventare soccorritore.
Mi iscrissi e da quel giorno la mia vita è cambiata, ho scoperto un mondo che non conoscevo: seguendo i vari percorsi formativi e, grazie al prezioso aiuto di volontari già esperti, sono diventato un soccorritore per i Servizi ordinari.
Tempo fa, al passaggio di un’ambulanza, pensavo al soccorso di qualcuno che aveva bisogno a causa di un incidente, di un infortunio sul lavoro o di un malore, tanto più se l’ambulanza viaggiava spedita a sirene spiegate. Pochi cittadini sanno che le ambulanze e i soccorritori non sono tutti uguali: anch’io non sapevo distinguere tra Servizi ordinari e di emergenza. Nel primo periodo di formazione ho partecipato, in addestramento, allo svolgimento di entrambi i servizi, potendone cogliere i due diversi approcci.
L’emergenza ti mette di fronte ad un evento improvviso, che spesso coinvolge pazienti con gravi sofferenze sanitarie, e richiede soccorritori molto preparati ad affrontare le più svariate situazioni. I Servizi ordinari richiedono personale altrettanto preparato, ma pronto a risolvere i problemi logistici che questi interventi comportano e una spiccata attitudine alla relazione con i pazienti. Il servizio ordinario si rivolge a persone che spesso necessitano di un aiuto ripetuto nel tempo: pensiamo ai dializzati, a coloro che soffrono di gravi patologie e che richiedono terapie, o a chi ha difficoltà deambulatorie e necessita dell’ambulanza.

Un impegno senza sosta
Ben presto ho capito cosa voglia dire fare parte dell’Assistenza e quale impegno quotidiano comporti per i volontari, che con la loro costante presenza garantiscono una serie di servizi sanitari indispensabili per chi soffre delle più varie patologie. Ho compreso quanto sia utile l’attività dei Soccorritori ordinari che incontrano più volte gli stessi pazienti, che ti raccontano le loro sofferenze e ti fanno capire come sia importante per loro sentire la vicinanza di qualcuno che si occupi delle loro necessità e li aiuti a superare le loro fragilità psicologiche. Da quando sono diventato autista sono rare le volte in cui salgo su un’ambulanza urgenze, ma sinceramente non mi interessa più di tanto: mi sento più soddisfatto ed appagato svolgendo i Servizi ordinari. Ormai ho preso dimestichezza con i vari presidi sanitari (barella, sedietta, telo etc.), mi muovo agevolmente fra i vari comparti dell’ospedale e non solo. Sono tanti i pazienti che ti raccontano le loro storie mentre viaggiano in ambulanza o mentre si aspetta per una visita o un esame. Persone che cercano qualcuno che li ascolti per condividere le loro memorie ed i loro sentimenti. Non ha prezzo sentire i loro ringraziamenti, anche per piccoli gesti, che li aiutano a sopportare meglio i loro malanni. Quante volte ci è capitato di portarli su e giù per scale (mal progettate!), al secondo o al terzo piano senza ascensore. Sedia, telo o barella a cucchiaio in quelle occasioni diventano i nostri strumenti per portare a termine nel miglior modo possibile i compiti che ci vengono affidati. Quanta fatica e quanto impegno dobbiamo offrire, senza dimenticare la tensione che sale, preoccupati  come siamo di non fare errori e di limitare al massimo i disagi per i pazienti. Quante volte loro stessi provano imbarazzo per le nostre fatiche, ringraziandoci con calore e riconoscenza. Non dimentichiamo poi le dimissioni a fine turno, con servizi che vanno ben oltre i tempi programmati: ma nessun incarico viene rifiutato. E se qualcuno è costretto a “mollare” per impegni improrogabili, c’è subito qualcun altro che prende il suo posto per garantire il trasporto. Prima di tutto mettiamo la professionalità a garanzia di un servizio efficiente a trecentosessantagradi, rivolto a tutta la cittadinanza: nessuno resta escluso dal nostro aiuto.

Questo in tutte le stagioni, col caldo torrido in estate o sotto zero in inverno. Pioggia, neve o nebbia… nessuno può fermare una squadra di volontari straORDINARI.

M.B.